corriere.it – 9 Agosto 2017

Boom dei cambiavalute in Italia
L’addio delle banche al servizio

Il numero di sportelli in Italia è passato nell’ultimo anno da 282 a 303, con un incremento del 7,5%. Il maggior numero di uffici è concentrato a Roma: 69. Gli istituti di credito non effettuano più questo servizio.

Cambiavalute, il boom che non ti aspetti. Il numero di sportelli in Italia è passato nell’ultimo anno da 282 a 303, con un incremento del 7,5%. Il maggior numero di uffici è concentrato a Roma: 69, vale a dire circa il 23% del totale. Poi Venezia (34), Milano (28), Napoli (26) e Firenze (24). In queste 5 città si concentra quasi il 60% degli sportelli. Al registro dei cambiavalute istituito dall’Oam (Organismo che rappresenta gli agenti e i mediatori creditizi) sono iscritti attualmente 103 operatori. Come si spiega questo “ritorno” del cambiavalute? Con l’aumento dei flussi turistici: «Gli istituti di credito non effettuano più questo servizio perché non è redditizio e riducendo il personale si limitano ad offrirlo ai soli correntisti», afferma Fabrizio Signorelli, titolare di Best and Fast Change secondo operatore del settore. E’ vero che ci sono le carte di credito ma per le piccole spese c’è bisogno del contante e per le monete di alcuni Paesi la conversione della valuta è complicata.
Negli anni ’90, quando nacquero in Inghilterra i primi cambiavalute, le commissioni per il cambio di valuta erano intorno al 12-14% ma con l’ingresso dell’euro, il calo del lavoro, la chiusura di diverse società e l’incremento esponenziale degli affitti nei centri turistici, aeroporti e stazioni, le commissioni sono arrivate a circa il 20%. Che cambiano in base al volume della transazione. «Svolgendo un servizio per chi viaggia – dice Signorelli – deve essere erogato per forza di cose lungo gli itinerari turistici dove i prezzi delle locazioni sono elevatissimi: anche 10 mila euro al mese per uno spazio di 15-20 metri quadrati. Negli aeroporti gli uffici sono aperti continuativamente per 19 ore, dalle 4.30 alle 23.30. Nei centri storici per 14 ore, dalle 8 del mattino alle 22. Questo comporta un numero di personale elevato, organizzato su turni a rotazione, che è assunto nell’80% dei casi con contratto a tempo indeterminato». «Per ogni operazione — aggiunge Signorelli — controlliamo attraverso il nostro database i dati del cliente per verificare che non superi il limite di cambio giornaliero o settimanale fissato per legge. Nei nostri uffici amministrativi lavora personale dedicato per mandare mensilmente all’Agenzia delle Entrate e all’Organismo degli Agenti e Mediatori report dettagliati su tutte le operazioni, sia a fini fiscali sia di antiriciclaggio».

– corriere.it
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