PRESS – 21 Novembre 2018

Italia meta preferita dagli stranieri Così i turisti spendono 39 miliardi

Il traino delle città d’arte in Lazio, Veneto e Toscana. Lombardia sul podio, Piemonte in crescita Tedeschi e francesi rappresentano da soli un quarto delle entrate. In aumento gli svizzeri.

IN 5 PUNTI

Daniele Lettig / MILANO
Trentanove miliardi di euro: sono i soldi spesi lo scorso anno dai turisti stranieri che hanno visitato l’Italia, provenienti soprattutto dalle altre nazioni europee, ma in numero sempre maggiore anche da Asia, Russia e Turchia. Lo raccontano i dati dell’osservatorio di Best and Fast Change, una delle principali società europee di cambio valute per i turisti.

1 Più attrattivo il Centro

Tra il 2007 e il 2017, si legge nel rapporto, la spesa dei visitatori stranieri in Italia è cresciuta del 25,8 per cento, arrivando a una cifra di 39 miliardi e 155 milioni di euro. La maggior parte è stata spesa nelle regioni del Centro (11 miliardi e 642 milioni, +21,9 per cento rispetto a dieci anni fa), seguite da quelle del Nord-Ovest (10 miliardi e 554 milioni, +29,2 per cento) e dal Nord-Est (10 miliardi e 496 milioni, +26,6 per cento). Il Sud e le Isole registrano invece la crescita percentuale più elevata – il 35,9 per cento rispetto al 2007 – ma restano indietro nei valori assoluti (5 miliardi e 756 milioni di euro), confermando una minore attrattività per chi arriva dall’estero.

2 Il traino delle città d’arte

La maggior parte delle regioni con più entrate turistiche le deve alle città d’arte o di rilevanza economico-culturale: il Lazio con quasi 7 miliardi di euro, la Lombardia con 6 miliardi e
mezzo, il Veneto con circa 6 miliardi e la Toscana con poco meno di 4 miliardi e mezzo. Quattro colossi che lasciano a grande distanza tutte le altre: la quinta regione per introiti, la Campania, si ferma infatti a 2 miliardi e 173 milioni. Per non parlare delle ultime: Molise e Basilicata l’anno scorso hanno incamerato rispettivamente 15 e 29 milioni di euro.

3 Cresce il Nord

Tra il 2007 e il 2017, dicono i dati, l’aumento di entrate maggiore, in percentuale, si è avuto in Liguria (+67,2 per cento), davanti a Campania (+60,8%) e Sicilia (+44,5%). Spiccano in positivo anche la crescita del Piemonte – con un’impennata del 42,8 per cento e un totale, l’anno scorso, di 1 miliardo e 658 milioni – dell’Emilia Romagna (1 miliardo e 812 milioni, +30,5 per cento), e del Friuli Venezia Giulia (1 miliardo e 120 milioni, 6,1 per cento in più).

4 Visite dall’Asia in salita

L’aumento delle entrate turistiche in Italia non si deve soltanto ai visitatori che arrivano dall’eurozona: a registrare una crescita particolare, infatti, è la spesa dei turisti provenienti dai Paesi mediorientali e dall’estremo oriente. Nel 2017 la valuta con il maggiore au
mento di scambi – il 55 per cento in più – è stata il Dinaro kuwaitiano. In crescita anche le operazioni di cambio dello Shekel israeliano (+30 per cento), dello Yen giapponese (+16 per cento) e del Rublo (+14 per cento). Lo Yuan cinese, invece, ha fatto registrare un aumento di transazioni del 5 per cento. «Non è un caso – dice Fabrizio Signorelli, amministratore unico di Best and Fast Change – La spesa per vacanze dei turisti dell’Asia è aumentata del 9,6 per cento nel 2017, come scrive la Banca d’Italia nell’Indagine sul turismo internazionale. I 39 miliardi spesi dai viaggiatori stranieri nel nostro Paese corrispondono al 2,3 per cento del Pil».

5 Europei sempre in testa

Il contributo dei visitatori dell’area euro resta comunque decisivo: le entrate del settore turistico provenienti da tedeschi e francesi valgono da sole oltre 10 miliardi di euro. I numeri sono in crescita anche per le entrate dalla Svizzera – spiega ancora Signorelli – con le transazioni in Franchi che, l’anno scorso, sono state vicine al 10 per cento, mentre la Sterlina, che ha patito un calo di transazioni del 13,5 per cento, «paga l’effetto-Brexit». —

Il Piccolo,
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La Nuova di Venezia e Mestre,
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La Provincia Pavese,
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Gazzetta di Reggio,
La Nuova Ferrara,
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